"La sana alimentazione non è solo una scelta, ma un investimento per il nostro benessere. Conoscere gli alimenti che ci nutrono significa andare oltre il semplice atto di mangiare e comprendere ciò che il nostro corpo d avvero necessita. Ogni ingrediente che portiamo in tavola ha il potere di influenzare la nostra energia, il nostro umore e la nostra salute a lungo termine. Scegliere con consapevolezza significa prendersi cura di sé, ascoltare il proprio corpo e trasformare il cibo in una fonte di vitalità e equilibrio. Perché mangiare bene non è una rinuncia, ma un dono che facciamo a noi stessi ogni giorno."

Siamo sicuri di conoscere bene gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole?

Ogni giorno scegliamo cosa mettere nel piatto, ma quanto sappiamo davvero di quello che mangiamo? Lo studio Zombie Food, realizzato dal Centro Studi Divulga di Coldiretti e curato da Felice Adinolfi e Lucrezia Modesto, mette in luce le insidie dei cibi ultra-processati. Dalle etichette fuorvianti alle manipolazioni industriali, il rischio è che prodotti apparentemente innocui possano avere effetti negativi sulla salute. Informarsi è il primo passo per fare scelte consapevoli.


Gli alimenti ultra-processati e i rischi per la salute

Gli alimenti ultra-processati non sono solo snack dolci o bibite gassate: si tratta di prodotti industriali che subiscono trasformazioni estese, con l’aggiunta di additivi, coloranti, conservanti e aromi artificiali. Numerosi studi scientifici evidenziano come il consumo abituale di questi prodotti sia associato a un aumento del rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e persino declino cognitivo. Eppure, nonostante questi rischi, il consumo globale continua a crescere, spesso perché questi alimenti sono comodi, economici e pubblicizzati come salutari.bilanciata.


La convenienza delle multinazionali del cibo

Le multinazionali alimentari hanno imparato a sfruttare la psicologia del consumatore. Promuovono prodotti trasformati come comodi e salutari, usando frasi rassicuranti sulle etichette. Tuttavia, molti contengono ingredienti artificiali come dolcificanti, coloranti e conservanti che, se consumati in eccesso, possono nuocere alla salute. In Europa, il consumo di alimenti ultra-processati rappresenta in media circa un quarto delle calorie assimilate, mentre negli Stati Uniti la percentuale arriva fino al 60%.


Obesità e malattie non trasmissibili

Il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è direttamente collegato all’aumento dell’obesità e delle cosiddette malattie non trasmissibili, tra cui diabete, patologie cardiovascolari e alcune forme di cancro. Gli studi più recenti suggeriscono anche un possibile legame con il declino cognitivo. Ciò che è ormai chiaro è che i bambini che consumano regolarmente questi alimenti hanno una maggiore probabilità di sviluppare obesità da adulti.


La potenza del marketing

Il marketing gioca un ruolo decisivo nella percezione del cibo. Attraverso immagini invitanti, packaging accattivante e messaggi rassicuranti, i prodotti trasformati vengono presentati come opzioni comode, economiche e salutari. In realtà, spesso la materia prima originaria è quasi inesistente e ciò che rimane è un mix di additivi creati per garantire sapore, colore e consistenza. Questo fenomeno, noto come “health washing”, rende più difficile per il consumatore distinguere ciò che è realmente salutare.


Pane e cereali: non tutto è come sembra

Prodotti tradizionalmente considerati sani, come il pane o i cereali per la colazione, possono essere sorprendentemente complessi. Il pane confezionato dei supermercati può contenere fino a quindici ingredienti, molti dei quali non necessari per una preparazione tradizionale. Allo stesso modo, i cereali per la colazione possono includere fino a trenta additivi diversi. Anche ingredienti controversi come l’olio di palma, pur ridotto oggi rispetto al passato, vengono sottoposti a processi di raffinazione, sbiancamento e deodorazione prima di entrare nelle confezioni.


Materie prime a basso costo e trasformazioni industriali

Le industrie alimentari utilizzano materie prime economiche, che vengono standardizzate e trasformate per ottenere prodotti con lunga durata e gusto uniforme. Questi processi riducono spesso il valore nutrizionale e creano dipendenza dal gusto: il cosiddetto “bliss point”, ovvero il punto di massima soddisfazione sensoriale che combina sale, zuccheri e grassi, stimolando il piacere a basso costo. Anche quando vengono ridotti zuccheri o grassi, altre sostanze meno salutari vengono aggiunte, creando prodotti “con”, “senza” o “zero” che non sono necessariamente più sani.


Il supermercato sembra una farmacia

Gli scaffali dei supermercati sono pieni di prodotti pubblicizzati come soluzioni per ogni problema di salute: intestino pigro, colesterolo alto, invecchiamento della pelle. Tuttavia, spesso questi prodotti contengono ingredienti artificiali e additivi che non risolvono realmente questi problemi. È fondamentale non sostituire la visita medica con prodotti “miracolosi” e leggere sempre attentamente le etichette.


Non basta contare le calorie

Non tutti gli alimenti sono equivalenti, anche se contengono lo stesso numero di calorie. Bere una bibita zuccherata può fornire lo stesso apporto calorico di una porzione di frutta, ma con effetti molto diversi sulla salute. Allo stesso modo, finanziare studi scientifici a favore dei prodotti ultra-processati può creare percezioni ingannevoli sulla loro sicurezza e valore nutrizionale.


I danni del consumo prolungato di additivi

Consumare regolarmente prodotti contenenti mix di additivi può avere effetti negativi sulla salute, tra cui obesità, problemi metabolici, disturbi neurotossici e rischio di tumori. Anche i dolcificanti artificiali, come l’aspartame (E951), richiedono prudenza se consumati in quantità elevate o in combinazione con altri additivi.


Etichette e sistemi di valutazione

Sistemi di etichettatura come il Nutri-Score cercano di guidare le scelte dei consumatori, ma presentano limiti. Alcuni alimenti ultra-processati possono ricevere lo stesso punteggio di cibi più naturali, creando confusione. Per questo è fondamentale leggere le etichette con attenzione e non basarsi solo sul colore o sul punteggio indicato.


L’arma dei consumatori: la scelta consapevole

Alla fine, la vera arma del consumatore è la scelta. Informarsi, leggere le etichette, distinguere tra marketing e realtà nutrizionale e preferire prodotti freschi e minimamente trasformati è fondamentale per proteggere la salute. L’agricoltura italiana, tra le più green d’Europa, offre una base solida per fare scelte più sane e sostenibili ogni volta che facciamo la spesa.



Riferimenti scientifici


  1. Monteiro, C. A., et al. The UN Decade of Nutrition, the NOVA food classification and the trouble with ultra-processing. Public Health Nutr, 2018.
  2. Pagliai, G., et al. Consumption of ultra-processed foods and health outcomes: a systematic review of epidemiological studies. Nutrients, 2021.
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